Londra, effetto Los Angeles un'altra vittima delle baby gang

Il sedicenne ucciso mercoledì a Stockwell è il morto numero 17 di quest'anno
Il fenomeno coinvolge anche ragazze e bimbi di 6 anni

Londra, effetto Los Angeles un'altra vittima delle baby gang

dal nostro inviato GIAMPAOLO CADALANU 
LONDRA - Di dare il proprio nome ai giornali, i testimoni dell'ultimo assassinio non ne vogliono sapere. "Erano almeno 20 sulle biciclette. Vestiti di nero, con i cappucci: erano terrificanti, sembravano guerrieri ninja. Stavano andando via, uno era rimasto per terra", ha raccontato una residente di Stockwell, periferia sud di Londra.

Il ragazzo rimasto per terra aveva appena 16 anni. Era stato inseguito, poi spinto in un angolo delle palazzine popolari e ucciso a freddo con una sola pallottola. È la vittima numero 17 di quest'anno, la quinta persona uccisa con armi da fuoco.

L'incubo di una capitale britannica sempre più simile a Los Angeles, con i quartieri esterni in mano alle bande giovanili, si riaffaccia periodicamente. Segue il calendario degli omicidi gratuiti, legati ai motivi più futili: uno sguardo storto, l'invio di un sms alla ragazza sbagliata, l'appartenenza a una gang rivale. E questo non vale solo per Londra: nel 2003 la città di Bristol fu sconvolta da una faida tra giamaicani e afro-caraibici per il controllo dello spaccio di cocaina e crack. L'età dei ragazzi coinvolti è sempre più bassa: ci sono bimbi di sei anni che circolano armati ed è facile procurarsi a basso prezzo pistole già usate (e quindi "scottanti") dalla malavita organizzata.

Il cronista di The People si è mescolato ai membri di "Shine My Nine" (La mia Nove lucida), che si fanno chiamare così in riferimento alla Glock 9 millimetri. Sono famosi per la crudeltà gratuita, assieme ai ragazzi del "Birmingham Burger Bar Boys" e in passato al "Bristol Aggi Crew". I componenti della gang, scrive la rivista, guadagnano bene grazie a spaccio e piccole rapine, così possono permettersi la propria dose di stupefacenti. Ma l'elemento di coesione principale, più che i soldi facili, è il legame fra membri: "Unendosi a una banda c'è sempre il rischio di essere rapinati o accoltellati dai rivali", racconta un giovane gangster, "ma i vantaggi sono superiori ai problemi: è come una grande famiglia, dove guadagni un sacco di soldi, fai cose eccitanti e trovi protezione".
Il micro-racket sembra essere l'erede del vecchio ma attuale bullismo, ma adesso, anziché la merenda, ai più giovani viene rubato l'iPod o il telefonino. Secondo uno studio del partito conservatore, il 29 per cento di tutte le vittime di borseggi è inferiore ai 16 anni. Ma i giovanissimi non sempre denunciano.

Per disinnescare la violenza, la città di Londra studia i meccanismi di formazione delle gang ma anche di offrire alternative, zona per zona. Ad Hackney, un quartiere multiculturale dove metà della popolazione appartiene a gruppi etnici diversi e dove le lingue parlate sono 80, le bande "riconosciute" sono 22: qui il comune offre un seminario sui pericoli delle armi da fuoco ma anche l'inserimento in squadre giovanili di calcio. A Lambeth, un altro rione pieno di immigrati recenti, si parlano 132 lingue, dopo l'inglese, lo yoruba e il portoghese: qui l'assistenza municipale è soprattutto volta al recupero di minori già coinvolti nelle gang.

Ma ormai il fenomeno sembra fuori dalla possibilità di controllo e coinvolge anche le ragazze: risale a giugno l'ultimo omicidio di una diciottenne per mano di un'altra giovanissima in una lite nata da motivi di gelosia. A suscitare il massimo orrore, anche dopo l'accoltellamento del quattordicenne Martin Dinnegan, è stato però l'assassinio gratuito del quindicenne calciatore Kiyan Prince, ucciso da un diciassettenne somalo che voleva solo dimostrare agli amici la sua superiorità. Ieri il giovane immigrato, in lacrime, è stato condannato all'ergastolo.


(27 luglio 2007)